salento Salento

Le tue vacanze a Lido Marini e Patù, troverai natura incontaminata e mare cristallino che fa concorrenza alle più rinomate mete esotiche. Il Salento, meravigliosa piana ricca di storia e tradizioni, è un vero e proprio paradiso terrestre. Penisola situata tra l'Adriatico e lo Ionio, è il tacco dello stivale italiano ed è costellato di luoghi spettacolari: verdi pinete, splendide grotte marine, coste in cui si alternano lunghe spiagge sabbiose e scogliere mozzafiato. Immerso in un'affascinante atmosfera, il turista potrà decidere di visitare questa terra in bicicletta e di perdersi nei viottoli di campagna tra gli ulivi secolari e i campi di grano incorniciati da mille sfumature di colore. In ogni caso avrà l'opportunità di ammirare sfarzosi palazzi e storiche chiese, ma potrà anche godersi il mare e deliziare il palato gustando gli ottimi piatti a base di pesce (rigorosamente fresco e di prima qualità) e i saporitissimi formaggi pugliesi, leccornie che ben si accompagnano ai tipici rosati della zona, vini robusti dall'aroma fruttato. Ecco un viaggio alla scoperta di terre semplici ma allo stesso tempo molto varie, cariche di contrasti, segnate dal passaggio di molte culture che le hanno rese una miscela esplosiva di bellezze inimitabili.


Tutte le varie fasi e tappe dell'apprendimento calcistico

La prima tappa di apprendimento calcistico inizia solo intorno ai 5/6 anni, cioè quando il futuro calciatore viene accompagnato in una delle tante scuole di calcio presenti nel territorio. Per far apprendere la disciplina sportiva nel miglior modo possibile (cioè in modo stimolante e divertente) è necessario

 assecondare le esigenze del bambino e agire a seconda dell’età e del grado di maturazione psico-fisica del soggetto. A partire dalle linee guida sulle caratteristiche delle attività che l’allenatore può svolgere, è necessario realizzare un programma di allenamento che porti al raggiungimento degli scopi prefissati. Gli obiettivi devono essere perseguiti dai ragazzi sulla base dei pre-requisiti iniziali. Considerando che i ragazzi vengono agli allenamenti con l’aspettativa di giocare il più possibile con il pallone e che tutti i bambini vengono al campo con l’idea di divertirsi, dobbiamo impostare il nostro lavoro tenendo conto che non possiamo prescindere dal gioco. Di seguito vengono elencate le caratteristiche dei soggetti (sviluppo fisico, motorio, cognitivo, capacità condizionali, ecc) e gli obiettivi educativi e didattici da perseguire. “PRIMI CALCI O PICCOLI AMICI” – Caratteristiche dei soggetti Durante questa fascia d’età i bambini presentano difficoltà di collaborazione e attenzione, non capiscono bene le spiegazioni astratte e sono fortemente egocentrici. Il bambino risulta essere piuttosto gracile, ma con un’ adeguata coordinazione generale. L’organizzazione spazio temporale è difficoltosa ed i movimenti poco economici e poco produttivi. Dal punto di vista condizionale, la forza presenta dei limiti. Dal punto di vista motorio, invece, il bambino si trova in un momento di transizione dal gioco spontaneo ed imitativo a quello di collaborazione. Intorno ai sette-otto anni, il bambino inizia a superare la costruzione cognitiva che parte dal proprio corpo per conquistare lo spazio circostante, attraverso punti di riferimento al di fuori di se stesso. “PRIMI CALCI O PICCOLI AMICI” - Obiettivi educativi: socializzare;vincere la paura del contatto con il suolo e l’avversario;promuovere l’iniziativa individuale;ricercare l’ordine, la puntualità e la custodia del materiale; conoscere e rispettare le regole;organizzare un progetto individuale tenendo conto dello spazio e del tempo. Dal punto di vista motorio dobbiamo lavorare su: schemi motori di base, schema corporeo, lateralizzazione, capacità percettive, capacità coordinative (reazione, combinazione, equilibrio statico, dinamico e monopodalico; differenziazione, orientamento spazio-temporale ed oculo-manuale) e capacità condizionali (soprattutto rapidità e mobilità articolare). “PRIMI CALCI O PICCOLI AMICI” - Obiettivi didattici: non giocare con le mani, non spingere, non trattenere e dare calci all’avversario, attaccare e fare gol nella porta avversaria, difendere la propria porta. Condotte motorie primarie: guidare la palla, fermare la palla, calciare la palla, muoversi per partecipare al gioco. Alla fine della prima tappa di apprendimento calcistico il bambino dovrà quindi essere in grado di: fermare la palla, avanzare con la palla, muoversi senza palla e calciare la palla.